Separazione: perché è utile l’intervento congiunto di avvocato e psicologo
Quali sono le modalità di separazione? Differenze tra separazione consensuale e separazione giudiziale
La separazione rappresenta un momento molto delicato nella vita di una coppia o dei membri di una famiglia, durante il quale i membri sono sottoposti a notevole stress e spesso ad alta conflittualità. Quali sono le strade percorribili per giungere alla separazione?
La separazione consensuale.
La separazione consensuale è un accordo, raggiunto dai coniugi volontariamente e congiuntamente, con il quale si regolano gli aspetti personali e patrimoniali della separazione: i coniugi stabiliscono l’ammontare dell’eventuale mantenimento, a chi debba essere assegnata al casa coniugale, come dividere eventuali beni e regolano il regime e le modalità di frequentazione con i figli minorenni.
I coniugi procedono poi al deposito congiunto di un ricorso in cui è stato trasferito il contenuto dell’accordo, contenente le condizioni della separazione
Tale accordo viene ratificato dal Giudice, il quale, se ritiene infatti che gli accordi siano conformi alla legge, concederà la separazione.
Il divorzio si può chiedere dopo sei mesi dalla separazione consensuale.
La separazione giudiziale
Nel caso in cui i coniugi non riescano a trovare un accordo dovranno iniziare un procedimento di separazione giudiziale.
In questo caso sarà il coniuge che per primo manifesta la sua volontà di separarsi che dovrà presentare un ricorso innanzi al tribunale territoriale competente, in seguito al deposito del ricorso inizierà un procedimento diviso in due fasi.
- La prima fase si svolge davanti al Presidente del Tribunale che è tenuto a porre in essere un tentativo di conciliazione, i coniugi devono essere presenti e assistiti dal proprio legale.
Se la conciliazione non ha esito positivo, il presidente dispone i provvedimenti urgenti e provvisori: autorizza i coniugi a cessare la convivenza e vivere separatamente, fissa un eventuale assegno di mantenimento a favore del coniuge economicamente più debole, dispone il regime di affidamento provvisorio dei figli minori.
- Nella seconda fase della separazione giudiziale inizierà il vero e proprio giudizio e verrà fissata una nuova udienza, in cui verranno acquisite le prove necessarie per decidere sulle domande proposte dai coniugi (in merito alle questioni economiche, patrimoniali e all’affidamento dei minori).
La separazione giudiziale, in qualunque momento può essere trasformata in separazione consensuale, mentre la separazione consensuale non si può trasformare in giudiziale, a meno che non si chieda la modifica delle condizioni di separazione in un momento successivo.
Dopo la separazione giudiziale deve passare un anno per potere chiedere il divorzio.
Gli aspetti psicologici legati alla separazione
Dal punto di vista psicologico quando una coppia decide di separarsi, si trovano ad affrontare un evento critico e non previsto nelle fasi del ciclo vitale. Come tutti gli eventi critici, la separazione, comporta per i membri di una famiglia una serie di vissuti emotivi molto forti e spesso difficilmente gestibili come rabbia, delusione, risentimento, sensi di colpa ecc. In questi casi è utile un intervento psicologico o una psicoterapia allo scopo di elaborare e contenere questi sentimenti che spesso portano ad un’alta conflittualità e di favorire il superamento del momento critico.
Spesso l’intervento delle famiglie d’origine, seppur con l’intento di aiutare la coppia che si separa, può accrescere ed ampliare il conflitto di coppia in atto.
In una separazione si devono affrontare tre fasi:
- Prendere la decisione di separarsi: i partner attraversano dei momenti di alta conflittualità e di dubbi sul mantenere o meno la relazione, molto spesso vengono coinvolti i figli e le rispettive famiglie d’origine. Un accompagnamento psicologico di coppia in questa fase può essere utile per individuare le motivazioni più profonde e spesso non dichiarate della conflittualità. I partner possono affrontare una psicoterapia individuale che li aiuti nell’elaborazione della propria modalità relazionale messa in atto nel rapporto di coppia, comprendere le ragioni della difficoltà di separarsi ed arrivare ad una decisione definitiva.
- Attuazione della separazione. In questa fase i partner devono riorganizzare le proprie vite e devono raggiungere degli accordi per la gestione economica e dei figli. In tal caso l’intervento psicologico può essere utile per abbassare i livelli di conflittualità e raggiungere degli accordi, specie per quello che concerne la genitorialità. Un percorso psicologico può favorire la scelta di una separazione consensuale piuttosto che giudiziale.
- Fase successiva alla separazione. Seppur la coppia è riuscita formalmente e fisicamente a separarsi spesso la separazione emotiva o “il divorzio psicologico”, non è ancora avvenuto con la conseguenza che la ex coppia, i figli e tutta la famiglia allargata vivono in una condizione di immobilità che non consente una sana evoluzione e riorganizzazione del proprio stile di vita e delle relazioni.
Una sana interruzione di una relazione che non funziona più ha sicuramente degli effetti positivi sui figli dal momento che si allontanano da un ambiente conflittuale e carico di tensione emotiva.
I benefici del lavoro integrato tra psicologo e avvocato
Quando una coppia si separa è importante che i partner, individualmente o in coppia, siano accompagnati durante tutto il percorso giudiziario per elaborare e sostenere i vissuti psicologici, contenere la conflittualità e porre l’attenzione sui figli.
Il lavoro congiunto dello psicologo e dell’avvocato può favorire una separazione consensuale evitando quella giudiziale sicuramente più onerosa non solo in termini economici ma anche emotivi. Infatti una separazione giudiziale può essere altamente stressante per i tempi lunghi, per la conflittualità e la tensione vissuta, per la difficoltà nel poter riorganizzare la propria vita e quella dei figli. Quando sono coinvolti figli minori deve essere gestita con una maggiore attenzione e delicatezza.
Nello studio LegalPsy Avvocato e Psicologo-Psicoterapeuta lavorano congiuntamente per offrire ai singoli e alle coppie un sostegno adeguato e competente, occupandosi sia degli aspetti giuridico-legali che di quelli comunicativi, relazionali e psicologici, in modo da risolvere con efficacia e completezza anche le situazioni più complesse.
Nelle situazioni di separazione viene valutata l’opportunità di effettuare colloqui congiunti con i professionisti per valutare ogni singolo caso ed elaborare una strategia di intervento integrata, personalizzata e mirata.
Dott.ssa Carmen Capria – Psicologa e Psicoterapeuta
LegalPsy (zona Eritrea, Quartiere Africano, Corso Trieste, Salario Nomentano)